Lo scorso martedì 6 ottobre l’assemblea dei soci di Officine Culturali ha eletto un nuovo consiglio direttivo che indirizzerà l’operato dell’impresa sociale catanese fino al 2023. Alla vigilia dell’undicesimo anno di attività i soci dell’associazione nata nel 2009, partner dell’Università degli Studi di Catania e membro di Federculture e ICOM italia, hanno scelto di allargare il numero di consiglieri presenti nel direttivo a ben sette componenti.
Nicola Caruso, Manuela Lupica, Francesco Mannino, Stefania Riolo, Maria Rachele Sidoti, Giovanni Sinatra e Patricia Vinci: su sette consiglieri 6 sono lavoratrici e lavoratori, 4 di loro donne (più della metà del totale). Ecco la composizione del nuovo consiglio direttivo allargato di Officine Culturali che, con un’età media di 38 anni, si appresta ad avviare una nuova fase della governance dell’associazione impresa sociale di Catania.
Lavorare in cultura non è solo una questione di saperi o di competenze, ma anche – e tanto – di relazioni tra persone: Officine è cresciuta ma è convinta che gli strumenti che utilizza e le visioni che la animano vadano sempre aggiornate, ripensate, confrontate, socializzate. Ecco perché questo nuovo direttivo, su impulso del precedente e dell’assemblea dei soci, vuole intraprendere un percorso che permetta di rafforzare lo straordinario lavoro collettivo svolto finora, mettendolo costantemente a disposizione degli altri soci, dei dipendenti, dei collaboratori e del pubblico di Officine.
Una missione che il neo eletto consiglio direttivo intende potenziare alternando ricerca e azione sarà quella di continuare a rendere socialmente efficace il senso di cui i beni culturali sono portatori, trasformandolo da un mero trasferimento di saperi ad un’attività di interesse generale diffuso, capace di generare impatti sociali profondi e accessibili. A questo si affiancherà la sperimentazione di modelli di gestione tesi a migliorare una duratura e molteplice sostenibilità per chi svolge il delicato lavoro di mediatore culturale e di gestore dei sistemi culturali, ma anche per il contesto in cui l’organizzazione opera.
Officine vuole allenare e approfondire sempre di più le competenze e lo spirito di adattamento guardando al mondo là fuori, ascoltando più in profondità i bisogni a cui la cultura dovrebbe essere capace di rispondere, e interrogandosi sui propri limiti e sulle strade per colmarli e trasformarli in attrezzi utili ed efficienti.
Il nuovo consiglio direttivo avvia il suo triennio con questa delicata sfida, facendo proprio il lungo lavoro dei consigli che l’hanno preceduto, e in questo sarà accompagnato dalla vice-presidente Manuela Lupica, dal presidente pro-tempore Francesco Mannino, dal segretario Patricia Vinci e dal tesoriere Stefania Riolo.
I neo eletti e i soci di Officine Culturali ringraziano il precedente consiglio direttivo – Claudia Cantale, Manuela Lupica e Francesco Mannino – per avere accompagnato l’associazione verso una nuova stabilità, sia per quanto riguarda la forma giuridica acquisita nel 2018 – impresa sociale – che per il partenariato speciale pubblico-privato sottoscritto con l’Università di Catania, e non di meno per i nuovi progetti avviati e per la gestione della delicata fase di lockdown e delle successiva ripresa delle attività, in continuo scambio con i dipendenti.