Un
fiabesco percorso teatrale sta per riprendere vita al Monastero dei Benedettini,
ancora una volta protagonista di un esperimento artistico frutto della
collaborazione tra artisti, studiosi, creativi e imprenditori. Officine Culturali,
in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, con Pamela Toscano, Evelyn Famà e Carlo Ferreri in
occasione di Porte Aperte all’Università 2017 e per celebrare il 40° anno dalla donazione
del Monastero all’Ateneo Catanese vuole raccontare una vecchia storia a
chi avrà voglia di ascoltarla. Venerdì 30 giugno, sabato 1 e domenica 2 luglio andrà in scena“Fonte a Ponente Luna
Crescente”, quest’anno con un nuovo sorprendente finale.
Nel più antico chiostro del Monastero, quello di Ponente,
oggetti apparentemente inanimati prenderanno vita per condurre gli spettatori alla
riscoperta di una storia reale e immaginaria, onirica e concreta. In una
dimensione fiabesca gli spettatori potranno conoscere monaci, ginnasti e strani
animali parlanti che tenteranno di raccontare 500 anni di storia, sulle note di
José Mobilia accompagnate dalla voce di Alessandra Raichi.
Il Chiostro di Ponente risale, infatti, alla prima fase di
costruzione del Monastero, 1558, e viene successivamente distrutto dal
terremoto del 1693: costruito con un gusto tardo rinascimentale, si
caratterizza ancora oggi per la presenza del marmo bianco nel colonnato e nella
bellissima fontana al centro. Maltrattato, frainteso e violentato durante il
secolo di uso civile, è stato la palestra di molti catanesi. Dagli anni ’80, al
suo interno, si sono addensate le storie degli studenti universitari che hanno
avuto la fortuna di frequentarlo negli anni precedenti al restauro durante il
grande progetto che riportò in luce l’antico splendore del Monastero ad opera
dell’architetto De Carlo.
Il registro giocoso e fantastico che caratterizza tutta la messa
in scena punta proprio a sottolineare che gli uomini sono capaci di imprese
apparentemente irrealizzabili, come ridare una seconda giovinezza ad un luogo
come il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena.
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Lo spettacolo itinerante “Fonte a Ponente Luna Crescente”
rientra in un processo di comunicazione ed educazione al patrimonio culturale
più ampio che vede l’associazione Officine Culturali impegnata in attività di
ricerca e sperimentazione da diversi anni. L’idea, condivisa dai tre artisti
coinvolti, è quella di poter utilizzare i linguaggi performativi per raccontare
i luoghi, ma soprattutto per creare nuova conoscenza e per fornire nuovi spunti
e impulsi a chi dell’arte ne ha fatto il proprio mestiere, per guardare al
passato dando così un senso al nostro futuro.
Le repliche della durata di 60 minuti circa
sono previste per venerdì 30 giugno alle ore 21.00, sabato 1 e domenica 2
luglio alle ore 20:00 e alle ore 21:45. Per partecipare è necessaria la
prenotazione ai numeri 0957102767 – 3349242464. Il costo del biglietto è di
9,00€ (intero) e 7,00€ (ridotto Monastero CARD + accompagnatore e studenti).
NOTE DI REGIA
Una fonte d’acqua zampilla, sussurra, canticchia e si trasforma
in fonte storica per raccontare 500 anni di storia. Nel più antico chiostro del
Monastero dei Benedettini prende vita un racconto a volte realistico, a volte
surreale, a volte attendibile, a volte onirico, a volte tragico, a volte
comico, in cui persino le cose inanimate, immobili da secoli, prendono vita per
mostrarci cosa hanno visto e ascoltato.
In questa nuova avventura, sotto lo sguardo vigile della luna
che illumina le notti del Chiostro di Ponente, persino la fontana canta la sua
triste vicenda. I monaci, gli inquisitori, i ginnasti, gli architetti e le rane
parlano, gracidano, si muovono e disegnano un mondo antico, reale e immaginario
con echi di sogni e di incubi, fino a giungere al presente.
I tre attori Evelyn Famà, Carlo Ferreri e Pamela Toscano sono i
multiformi interpreti di un’esperienza volta a condividere, con uno stile
ironico e poetico, le meraviglie che il Monastero custodisce. Le atmosfere
sonore e musicali sono di José Mobilia e dalle fonti acustiche la voce di
Alessandra Raichi ci fornisce suggestioni e spunti di riflessione.
Il percorso teatrale, voluto e ideato da Officine Culturali fa
parte di un articolato processo di comunicazione del patrimonio culturale che
utilizza anche i linguaggi performativi quali mezzo per raccontare i luoghi e
le persone. Il passato diventa così fonte di acqua fresca per la creatività,
per produrre ancora arte e conoscenza per il nostro futuro.
BIOGRAFIE
Evelyn Famà– Il suo
curriculum riporta nomi di registi di fama internazionale come: M. Baliani, J.
C. Penchenat, E. Nekrosius, L. Ronconi, L. Puggelli, A. Piccardi, F. Però, A.
Pugliese, M. Mirabella, A. di Robilant, L. lucini, G. Salvo. E’ vincitrice di
importanti premi: il “Premio Internazionale Salvo Randone ’01” (SR), il
premio “Hystrio alla vocazione ’04” (MI), la 18ma edizione del Festival Nazionale
del Cabaret di Torino ed il Premio E. Thole per l’interpretazione più
originale. Tra le tournée nazionali citiamo “Chantecler”, “La Lunga vita di
Marianna Ucria”, “Ecuba” con il ruolo di “Polissena” al fianco di P. Gassman e,
in occasione del centenario I.N.D.A., “Le Troiane” (“Verso
Argo”), col ruolo di “Cassandra”. Tra le protagoniste interpretate a
teatro anche “Alda” di “Tra vestiti che ballano” di R. di San Secondo con I.
Carrara, “Falista” in “Pipino il breve” con T. Musumeci,
“Mirra” in “Mirra” di V. Alfieri. Per il cinema e la televisione interpreta,
diretta da G. Albano, il ruolo di Palmira Frisone, nel film Rai “Il Figlio
della luna”. Ha lavorato: in coppia comica con N. Frassica nel film “Un Milione
di giorni” di M. Giliberti, nel film di A. Di Robilant “Mauro c’ha da fare”, in
Tv per Sky è attrice comica nella sitcom “Phone center Brambilla” e nel cast di
“Bambine Cattive” per 8 puntate andate in onda su Comedy Central. Testimonial
inoltre dello spot “Anch’io” per la Lidl 2013 diretto da L. Lucini.
Dal 2007 replica il suo monologo comico “Morir di fama”, regia C. Ferreri,
rappresentato anche in stagione allo storico Teatro Cafè Sconcerto di Venezia
in collaborazione con Zelig. Non mancano tra le sue esperienze Musical e
operette tra cui “La Fanciulla che campava di vento” e “Il
Pipistrello” di Strauss con T. Solenghi e M. Micheli nel ruolo da mezzo soprano
“Ida”.
Carlo Ferreri– lavora professionalmente per teatro, cinema
e televisione dal 1990. Distinguendosi come artista poliedrico al fianco di
attori del calibro di Gianrico Tedeschi, Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzuccato,
Luigi Lo Cascio, Claudio Gioè, Giorgio Tirabassi, Luca Zingaretti, Luigi
Burruano, Elio Germano, Mita Medici, Valeria Ciangottini, lavora per molti anni
stabilmente in compagnie primarie come lo Stabile di Trieste, lo Stabile di
Catania, gli Artisti associati di Gorizia e con il Piccolo Teatro di Catania,
girando in tournèe nazionali e diretto dai più importanti registi italiani,
come il maestro Antonio Calenda, Armando Pugliese, Lamberto Puggelli, Franco
Però, Gianni Salvo, Walter Manfrè. Protagonista nei panni di Mauro per il film
di Alessandro Di Robilant “Mauro c’ha da fare”, vanta diverse partecipazioni in
cinema e tv, diretto da grandi maestri quali Marco Tullio Giordana, Enzo
Monteleone, Gianluca Tavarelli in film tv come “I 57 giorni”, “Il capo dei
capi”, “Borsellino”, Una sola debole voce”, “I cento passi”, “Il giovane
Montalbano”. Attualmente impegnato nella serie tv “La Mafia uccide solo
d’estate” di Pif diretto da L. Ribuoli e nella decima edizione della serie
tv “Il Medico in Famiglia”. Impegnato come protagonista di alcuni
importanti spot nazionali come quello del Calcio Catania o per la Galbani. Da 4
anni è consulente artistico del prestigioso Teatro Donnafugata gemellato con il
Teatro San Carlo di Napoli.
Pamela Toscano–Attrice, autrice, regista e insegnante, si forma
presso la Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania, per poi
seguire stages di perfezionamento in Italia e all’estero. Lavora come attrice
dal 1998 diretta da maestri di spicco, quali Micha von Hoeche, Peter Stein, E.
Nekrosius, Lamberto Puggelli, La Fura dels Baus, Irene Papas, in tournè
nazionali e internazionali. Contemporaneamente lavora come assistente alla
regia e come autrice (molti testi sono già stati rappresentati). Dal 2000
inizia l’insegnamento in laboratori teatrali nelle scuole primarie e
secondarie, di recente anche presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche
dell’Università di Catania. All’interno del percorso autoriale s’inserisce
l’interesse per la performance partecipata, i percorsi itineranti e sensoriali,
il lavoro interculturale e i progetti di inclusione con portatori di
disabilità. Inoltre, a partire da studi teorici e pratici in specifiche aree
antropologiche ha definito una personale ricerca che si occupa di percezione al
fine di scoprire modalità intuitive e collettive di comunicazione. Da anni
collabora con Officine Culturali e con l’Università di Catania per la
realizzazione di progetti volti alla valorizzazione del patrimonio culturale
locale.