Buon compleanno Officine Culturali

Ieri Officine Culturali ha compiuto gli anni. 6 anni di lavoro, di fatica, di divertimento, di sperimentazione, di investimento, di sonno perso e recuperato, di desiderio di vacanza e di fuga. 6 anni di sogni realizzati e da realizzare, di gente che va e altra che arriva. 6 anni di Monastero dei Benedettini e poi di Orto Botanico e di CUB – Castello Ursino Bookshop. 6 anni di collaborazioni importanti e di condivisione con grandi e piccini. Per il nostro compleanno vogliamo ringraziarvi ancora una volta per la vostra presenza, per il vostro sostegno, per le vostre critiche, per le vostre idee, per il vostro desiderio di riscoprire insieme a noi il nostro splendido patrimonio culturale. Grazie a tutti voi e un buon compleanno a noi!

Officine Culturali ha compiuto il 6° anno di
attività.
Lo scorso 2 novembre i soci dell’associazione culturale
hanno festeggiato il compleanno continuando a progettare e a raccontare il
patrimonio culturale coinvolgendo la comunità di riferimento.

Questi sei
anni di attività si aprono con una nuova stagione di iniziative nate sempre
dall’incontro tra la ricerca e la sperimentazione, tra professionisti di
settori differenti uniti dallo scopo comune di coinvolgere la comunità locale a
riscoprire storie, vicende e luoghi
attraverso prodotti e approcci differenti.

In questi
sei anni Officine Culturali ha accompagnato, lungo i percorsi guidati
all’interno del Monastero dei Benedettini, circa
106 mila persone
, di cui più della
metà provenienti da Catania e provincia
. Una particolare attenzione è stata dedicata ai più piccoli attraverso
attività educative specifiche: quasi 9
mila bambini hanno scoperto il monastero con giochi, spettacoli e materiali a
loro dedicati
(oltre i circa 35 mila studenti coinvolti in percorsi guidati
e ludico-didattici). Molti di questi piccoli nel frattempo sono cresciuti
insieme ad Officine Culturali. Alle visite guidate si sono alternati momenti di
incontro e di confronto, come ad esempio
nelle circa 50 presentazioni di libri
realizzate in collaborazione con Mariangela Di Stefano e Carla Condorelli, Le Matte da Leggere (Karma Communication): le
stesse con cui poco più di sei mesi fa
Officine Culturali ha intrapreso un’altra avventura al Castello Ursino con l’apertura del Bookshop museale CUB. Da qualche
mese, inoltre, Officine Culturali si prende cura anche dell’Orto Botanico
puntando a raddoppiare il numero dei visitatori rispetto all’anno precedente.
Tutto questo mentre si progetta una programmazione quotidiana e didattica per
il museo di Archeologia dell’Università
e in generale per tutti i luoghi della cultura in cui si sta operando.

In questi anni si sono susseguiti i concerti e
gli spettacoli teatrali, alcuni dei quali nati dalla collaborazione con attori
e registi interamente dedicati e legati ai luoghi come il Monastero, l’Orto
botanico e il Castello Ursino.

Tra i
tanti si vogliono citare le due produzioni che hanno visto un grande successo
di partecipazione quali “Mille miglia
lontano” al Monastero dei Benedettini, che già vanta ben 20 repliche
, e di
“La notte dei Quadri Viventi” al Castello Ursino. Officine Culturali non si
ferma e tira fuori un’altra storia “nascosta” per raccontarla al pubblico
catanese. La stagione delle attività invernali si apre, infatti, con “Bemporad. La Carta del Cielo”, un racconto
teatrale che vuole ripercorrere le tappe di un astrofisico
ebreo e
tesserato con il partito fascista che disegnò la Volta Celeste durante il
ventennio. Ancora una volta Pamela Toscano, insieme a Carlo Ferreri, ha
prestato la sua arte e la sua creatività ad un progetto culturale che punta
alla valorizzazione dei luoghi attraverso le storie che la città di Catania ha
visto susseguirsi.

Questi sei
anni di lavoro evidenziano il grande bisogno di conoscenza del pubblico
catanese, che ha voglia di scoprire e riscoprire, di partecipare e di
condividere il proprio patrimonio culturale con attività tradizionali o di
innovazione per i linguaggi e per i temi trattati. Officine Culturali vuole continuare a dare il
suo contributo a questo bisogno, che ritiene essere innanzitutto un’istanza di
progresso e di coesione sociale.