Si è
conclusa oggi la lunga avventura della realizzazione della segnaletica del
Monastero dei Benedettini.
Un
anno fa, Officine Culturali decise di realizzare qualcosa di permanente e
necessario all’interno del plesso monastico in cui – e per il quale – ha
l’onore di lavorare. Siamo partiti dallo studio: analizzando, infatti, i
questionari di gradimento dei visitatori ci siamo resi conto che una delle
carenze era sicuramente l’orientamento nello spazio. Eppure una segnaletica era
già presente: negli anni era sbiadita e, essendo supportata da pali mobili,
veniva spostata da un punto ad un altro o semplicemente veniva ruotata,
confondendo gli utenti. I pannelli divelti venivano trasformati in bacheche per
affissione di annunci per affittacamere, vendita di libri o eventi di vario
genere. Abbiamo deciso dunque di investire per il 2014/2015 nella realizzazione
della segnaletica interna.
Dalla
lezione di Giancarlo De Carlo abbiamo appreso che la partecipazione e la
condivisione poteva essere un modo per realizzare qualcosa attorno al quale
potessero crearsi relazioni: da qui l’idea del workshop “Perdersi per
orientarsi” dedicati agli studenti dal DISUM (Dipartimento di Scienze
Umanistiche), primi e privilegiati utenti dei Benedettini.
18
ore di intese riflessioni, brainstorming,
creatività e risoluzione dei problemi.
Una
volta selezionate le tipologie di informazioni abbiamo deciso di confrontarci
con un designer, Alessandro Consoli, che fatte sue le istanze degli studenti ha
immaginato e creato un layout semplice e user
friendly per dare forma a tutte le informazioni necessarie.
Abbiamo
impiegato un anno per realizzare verifiche e test, durante i quali abbiamo
chiesto a chi non aveva mai messo piede al Monastero di orientarsi utilizzando
le prime bozze per capire quali fossero le migliorie da apportare. Ed alla fine
qualche settimana fa abbiamo cliccato “invia”, mandando in stampa i pannelli
con ansie enormi e sentimenti di esaltazione per il primo lavoro di intensa
partecipazione che rimarrà il più a lungo possibile all’interno del Monastero
dei Benedettini.
Ci è piaciuto investire tempo e denaro per questo
progetto che confidiamo sia il primo di una lunga serie.