Quando eravamo bambini, soffiavamo sui semi di tarassaco, restavamo ad osservarli rapiti disperdersi nel vento. Semi che cadranno da qualche parte per diventare altre piantine, altri soffioni.
Domenica 24 Agosto nella corte del Castello Ursino andrà in scena “Dandelion – spettacolo adatto ad un pubblico vagamente poliglotta” con Pamela Toscano e Angelo D’Agosta. Lo spettacolo racconta il viaggio ideale che una storia, una leggenda può fare attraverso i luoghi trasformandosi pur rimanendo sempre la stessa. Officine Culturali, organizzatore e promotore della piéce, vuole così invitare siciliani e viaggiatori a conoscere da vicino personaggi mitici ed eroi della nostra terra che sono nel mondo portatori di amore, ricchezza e conoscenza. Lo spettacolo rientra nelle iniziative del calendario “Estate in Città – Happy Catania” del Comune di Catania.
“Dandelion”, il nome inglese del seme di tarassaco o dente di leone, proviene dal suono francese “dent de lion” ma viene chiamato anche soffione, rimedio delle streghe o “piscialetto” per le sue proprietà diuretiche. La pianta cresce ovunque e nonostante sia infestante ha moltissime proprietà terapeutiche.
Seguendo il percorso ideale di alcuni di questi semi, la coppia di attori racconterà il viaggio di storie orali, racconti popolari, leggende che dalla Sicilia si diffondono in Europa. Le storie narrate s’intrecciano e si confondono e malgrado la distanza, alcune figure e alcuni simboli rimangono immutati.
Seguiremo tre icone della tradizione siciliana, Colapesce, Giufà e la Trinacria per scoprire come l’uomo pesce si tramuti in sirena nel suo passaggio al Nord-Europa e di come Giufà provenga da un illustre personaggio turco e abbia fatto il giro del mondo, o ricostruiremo l’interessante permanenza del simbolo della Trinacria, il “Triskell”, nelle regioni nordiche tanto da essere raffigurato nella bandiera della repubblica russa dell’Ingushetia, dal Nord-Asia alla Germania nazista, passando qua e là per pentole piene di monete d’oro protette da malefici che si accompagnano a donne volanti e demoni antropomorfi. Curiose corrispondenze che sottolineano legami sottili intessuti e mantenuti nel tempo grazie al racconto orale, parole narrate, che come semi connettono culture diversissime. Lo spettacolo vuole essere un modo per ascoltare o riascoltare i racconti della nostra tradizione in una chiave giocosa e con un linguaggio semplice che alterna il dialetto siciliano e l’inglese, con lo stile poetico delle storie che si ascoltavano una volta.
Lo spettacolo si terrà alle ore 20:00 e alle 21:30 di domenica 24 agosto. I posti sono limitati è quindi necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 | 3349242464. Il costo del biglietto è di 8,00 € interno e 6,00 € ridotto per studenti, gruppi di min. 15 persone e titolari monastero card. I biglietti si possono acquistare anche prima della data dello spettacolo presso l’info point di Officine Culturali (Monastero dei Benedettini) dal lunedì alla domenica dalle 10:30 alle 18:00.
[Note di Regia]
Quando eravamo bambini, soffiavamo sui semi di tarassaco, restavamo ad osservarli rapiti disperdersi nel vento. Semi che cadranno da qualche parte per diventare altre piantine, altri soffioni.
Seguiamo il percorso di alcuni di questi semi, che sono portatori di storie orali, racconti popolari, leggende, dalla Sicilia all’Europa, per diffondersi anche nel resto del mondo.
Un viaggio fatto di continui contrappunti. Le storie narrate s’intrecciano e si confondono; ci si accorge che, malgrado la distanza, alcune figure e alcuni simboli rimangono immutati, o che addirittura abbracciano il mondo intero a dispetto della geografia e della storia.
I semi del tarassaco, nella simbologia floreale, indicano guarigione, ma anche caducità, così il racconto può essere una cura contro l’isolamento, un modo per riscoprire la bellezza della narrazione condivisa e che piuttosto sia in grado di resistere alla precarietà umana.
Credits: Spettacolo di e con Pamela Toscano e Angelo D’Agosta; arrangiamenti musicali Stefano Zorzanello; Consulenza chimica Mario Giorgio La Rosa; consulenza Letteraria Martina Barletta; allestimenti scenici Valentina Toscano. Si ringrazia Zo – centro culture contemporanee per il supporto tecnico.