Immaginate la colata lavica del 1669 che scorre lungo le campagne intorno a Catania bruciando la terra e rilasciando lungo il percorso chilometri di lava solidificata, metalli e minerali. Poi il devastante terremoto del 1693 e quella terra bruciata dalla lava che divenne materiale preziosissimo per la ricostruzione. Immaginate, infine, i “carusi” che fino agli inizi dell’800 lavoravano nelle cave ghiara, come quella di via Daniele, diventavano rossi di capelli e nella carnagione.
Dalle catastrofi naturali che segnano la città di Catania prende il via la storia di questo particolarissimo luogo sotterraneo: alla fine degli anni Trenta del ‘900 la Cava Daniele viene destinata ad accogliere un rifugio antiaereo, di cui ancora oggi sono conservate perfettamente tutte le tracce – panche, latrine, infermeria, motti sui muri – per poi cadere nell’oblio per circa settanta anni.
Il Rifugio di Cava Daniele, nel cuore dello storico quartiere Antico Corso di Catania, è una cavità antropica scrigno di memoria archeologica e geologica, all’interno del quale si sono vissute paure e in cui si è stati costretti alla convivenza; un luogo schiacciato da un pesante passato e dove non sempre era facile immaginare il futuro: perché allora dovrebbe diventare un tassello di trasformazione culturale e sociale? Perché dalla storia (ri)caviamo il futuro: sostieni il progetto!
Il progetto
Tra ottobre e novembre del 2019 Officine Culturali, il Comitato Popolare “Antico Corso”, il Centro Speleologico Etneo e l’Associazione “Le cave di Rosso Malpelo” – decidono di rimboccarsi le maniche e restituire il rifugio antiaereo alla città: insieme agli abitanti del quartiere, sono state rimosse secchio dopo secchio le oltre 20 tonnellate di macerie e rifiuti che ostruivano gli ingressi del Rifugio.
Per i partner il rifugio vuole essere un esperimento di riattivazione corale di uno spazio significativo che già dalle prime fasi si pone come un progetto condiviso con tutti e tutte e spazio di collaborazione e partecipazione. Le pratiche di valorizzazione sviluppate per il Rifugio di Cava Daniele, infatti, si collocano nel contesto delle iniziative civiche che vogliono fare dei beni culturali veri e propri beni comuni che servano da leva di cambiamento sociale e culturale.
Per restituire definitivamente il Rifugio alla città sarà necessario un cantiere che permetta di realizzare tutti gli impianti per porre le condizioni di piena e completa accessibilità. Tanto lavoro è stato fatto e altrettanto se ne sta facendo per ricercare i finanziamenti necessari all’apertura del cantiere, ma i passi da compiere sono ancora tanti.
Dopo l’interesse di Fondazione CON IL SUD per un’iniziativa in co-finanziamento, Officine Culturali con i partner del comitato popolare “Antico Corso”, il Centro Speleologico Etneo e l’Associazione le Cave di Rosso Malpelo sono alla ricerca di imprese e enti disponibili sostenere il progetto, ma il contributo di tutti e tutte sarà importante e fondamentale affinché differenti risorse intervengano a coprire in co-finanziamento i costi di adeguamento e infrastrutturazione del luogo e degli spazi comuni che lo circondano.
Il crowdfunding
Con la prima campagna di crowdfunding lanciata alla fine del 2019 e dedicata al progetto del Rifugio di Cava Daniele abbiamo potuto garantire le condizioni minime di sicurezza che hanno permesso ai partner di organizzare dei sopralluoghi conoscitivi; ma anche l’esplorazione di nuovi ingressi. In particolare – anche grazie ai 1.400 € raccolti – abbiamo effettuato nuove ispezioni sullo stato di salute del Rifugio: con laser scanner e GPS abbiamo ricostruito la cava in 3D così da capire come si sviluppa in relazione al territorio circostante; abbiamo ispezionato eventuali zone di potenziale crollo attraverso il rilievo geomeccanico dell’ammasso roccioso. Inoltre abbiamo fatto i rilievi necessari a ricercare il secondo ingresso e forse lo abbiamo individuato ma andrà ancora esplorato adeguatamente.
Nel 2024 torniamo con una nuova campagna di crowdfunding con la volontà sempre più accentuata di condividere e dare coralità ad un progetto di restituzione alla cittadinanza di un luogo che fa parte del passato, del presente e del futuro di Catania. I passi da compiere sono ancora tanti e anche il tuo contributo sarà fondamentale per restituire il Rifugio al quartiere Antico Corso e alla città.
Con il vostro contributo verranno acquistati caschetti e armadietti, necessari ai sopralluoghi conoscitivi al Rifugio e se la partecipazione sarà tanta:
- verrà rinnovato e potenziato l’impianto elettrico temporaneo già presente all’interno del Rifugio;
- verranno sistemate piante e panche nel cortile di Via Daniele;
- si anticiperà il rifacimento della facciata e del cancello d’ingresso del cortile e un nuovo portone d’ingresso per il Rifugio.
Abbiamo avviato questa raccolta fondi perché siamo convinti che il Rifugio sia un bene comune che possa contribuire a cambiare le condizioni di fragilità e diseguaglianza che caratterizzano da sempre il quartiere Antico Corso. Siamo certi che sia possibile una economia sociale a base culturale, ed è provato che le pratiche di comunità possono davvero produrre cambiamento.
L’obiettivo di questa campagna è condividere e rendere partecipato un progetto culturale e sociale di restituzione alla cittadinanza di un luogo che fa parte del passato, del presente e del futuro di Catania. Puoi aiutarci donando entro il 31 dicembre 2024: ogni contributo sarà fondamentale al progetto. Contiamo sul vostro sostegno, contate sulle nostre capacità!