Raccontare un’organizzazione, fare un bilancio

di Francesco Mannino

Per mere ragioni istituzionali mi tocca lanciare questo blog con Giovanni Sinatra, nostro responsabile della comunicazione, e lo faccio assai volentieri. Come scrive Giovanni nel suo testo di apertura, il blog – questo luogo digitale dentro il nuovo sito di Officine – servirà a dare spazio a quel pensiero che innesca, o valuta, le pratiche, le azioni e le attività, ed anche gli impatti che queste generano (se li generano). Quel pensiero insomma che sta prima, che accompagna o che riflette su cosa fa Officine ogni giorno.

C’è uno strumento che noi utilizziamo per fare sintesi a posteriori di quanto fatto durante l’anno solare precedente, e questo “oggetto” si chiama bilancio sociale. Ce lo chiede la legge che regola l’esistenza delle imprese sociali (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, art. 9), ce lo impone il buon senso: dare pubblica evidenza di ciò che un ente del terzo settore fa davvero per raggiungere “finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, adottando modalità di gestione responsabili e trasparenti e favorendo il più ampio coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti e di altri soggetti interessati alle loro attività” (questo è ciò che cita l’art. 1 del decreto sulle imprese sociali), ecco, farlo ci sembra ineludibile.
Ogni anno, a questo indirizzo (clicca qui) chi ha interesse per fare un po’ le pulci ad Officine può scaricare un pdf in cui troverà pane per i suoi denti. Excusatio non petita: non ci si aspetti un capolavoro della comunicazione visiva, perché a dire il vero l’impaginazione ad oggi è un po’ triste, da documento burocratico. In realtà il bilancio ha anche una funzione burocratica, essendo previsto come obbligo di legge, ma stiamo già pensando ad una sua versione infografica per il futuro, promesso: abbiamo imparato che non conta solo quello che vuoi narrare, ma anche come lo fai e per chi.
Dentro il documento si troveranno informazioni obbligatorie come la metodologia adottata, le info generali sull’ente, la sua struttura, il suo governo ed la sua amministrazione, e anche sulle persone che vi operano: quest’ultima sezione è molto utile per uno sguardo d’insieme su chi lavora e collabora con la nostra organizzazione, e con quale inquadramento. Poi, nella sezione “Obiettivi e attività”, la più corposa, sono raccolti e organizzati i racconti di ciò che è avvenuto durante l’anno precedente, suddivisi per luoghi di intervento ma anche per tipologia (ad esempio a proposito di servizi educativi), oltre a diverse considerazioni su ciò che è stato fatto, perché e con quali risultati. Chiude il documento l’esame della situazione economico-finanziaria, che dà letteralmente i numeri di quanto fatto, con evidenza di ricavi, costi e situazione patrimoniale. Insomma, di tutto un po’.

L’intento di questa introduzione al bilancio sociale è quello di stimolarne la lettura, e possibilmente di avere da parte di chi lo leggerà dei riscontri, delle opinioni e anche dei suggerimenti: ci piacerebbe poterne parlare. In generale riteniamo la trasparenza un atto dovuto, ma anche – come si diceva – un fatto di buon senso: se non lo fai, non puoi pretenderlo. Eccoci qui, nel nostro bilancio sociale: ora la parola a chi ci legge.

Commenti, suggerimenti ed osservazioni sono molto importanti e possono essere inviate per email agli indirizzi direzione@officineculturali.net e comunicazione@officineculturali.net.

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