Lâaltare con il dipinto del sec XIX del pittore Pandolfini recante lâeffige di SantâAgata – che si trova in Via Plebiscito tra i numeri civici 780 e 782 – negli anni ha acquisito una forte connotazione identitaria sia dal punto di vista culturale che devozionale per la cittĂ di Catania e per il quartiere Antico Corso.
Da anni, però, lâicona versa in condizioni di rischio dovute alle intemperie e allo stato di generale degrado dellâedificio su cui insiste, anchâesso sensibile alle condizione esterne. Dopo il precedente restauro, le persone devote sperano in un recupero conservativo che consenta allâicona di essere di nuovo pienamente ammirata nella sua leggibilitĂ artistica e quindi nella sua percezione religiosa. Questa speranza – che rischiava di infrangersi per indisponibilitĂ economiche e su difficoltĂ burocratiche – ha portato questa piccola âcomunitĂ di patrimonioâ a scegliere di chiedere aiuto ad organizzazioni e professioniste che si occupano di patrimonio culturale, dalla tutela alla valorizzazione.
L’edicola e la festa
SantâAgata è lâamatissima patrona della cittĂ di Catania e ogni anno centinaia di migliaia di persone partecipano, spesso indossando il caratteristico âsaccoâ bianco, ai festeggiamenti in suo onore, che culminano il 5 febbraio ma che animano i giorni e le settimane precedenti.
In questo contesto e per tutto lâanno (in piena coerenza con lâart. 2 comma b della Convenzione di Faro) dal 1994 numerosi devoti e devote di SantâAgata, che risiedono o che sono nati allâAntico Corso – storico quartiere della cittĂ – si prendono cura dellâicona e dellâedicola votiva della Santa patrona, collocata sulla facciata del vecchio ospedale Santo Bambino. La cura di questo bene comunitario si concretizza, prima delle celebrazioni agatine, nel mantenere pulita e ordinata lâedicola e lâarea circostante; e durante la Festa, nell’accogliere i fiori offerti dai devoti, disponendoli vicino allâedicola stessa.
L’icona agatina, oggi compromessa da umiditĂ e percolazioni dellâedificio, possiede un grande valore culturale e devozionale per gli abitanti del quartiere e tutti i devoti locali e non che seguono i festeggiamenti. La sua presenza attira innumerevoli fedeli e persone comuni che ogni anno, durante il âgiro esternoâ della processione di Sant’Agata del 4 febbraio, si fermano per ammirare lâimmagine e renderle omaggio. Unâ attribuzione di valore che viene vissuta come impegno per lâanno in corso e anche come strumento per trasferire alle generazioni future il senso di questa devozione e di questa cura.
Il progetto di restauro
Il futuro intervento di restauro – voluto da devoti e devote – è stato pensato per consentire la fruizione dellâedicola votiva da parte della comunitĂ sia delle persone devote che di chi semplicemente vuole osservarla e ammirarla, preservandola, nei limiti del possibile, dalle cause di veloce deterioramento che stanno portando la superficie pittorica a non aderire piĂš al supporto con la conseguente perdita della leggibilitĂ dellâimmagine.
Nel 2024 la comunitĂ che si è costituita intorno allâedicola votiva ha scelto di chiedere aiuto a Officine Culturali, al Comitato popolare âAntico Corsoâ, a Lina Lizzio (coordinatrice del restauro) e a Elisabetta Gregorio (restauratrice), organizzazioni e professioniste che si occupano di patrimonio culturale, per promuovere e facilitare il nuovo restauro. Questa alleanza ha portato ad unâinterlocuzione con la Soprintendenza dei BB.CC. di Catania, nella persona della dott.ssa Roberta Carchiolo, pienamente reattiva e pronta alla valutazione delle proposte, e con la direzione dellâAzienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G.Rodolico – San Marco“ (proprietaria dellâedificio), nella persona del Direttore Generale dott. Gaetano Sirna, anchâessa immediatamente attivata e interessata allâoperazione.
Lâintervento costituirebbe una novitĂ assoluta per questa comunitĂ , che nel restauro precedente aveva provveduto da sola a trovare risorse e autorizzazioni, ma che in questo caso ha trovato in Officine Culturali unâalleata operativa: lâintervento comporterebbe una risposta piena al bisogno di tornare a godere dellâicona, di vedere valorizzato tutto il profluvio di energie investite nella cura dellâedicola e dellâarea circostante, e quindi di ripristinare il senso di cittadinanza e di appartenenza come frutto di una attivazione civica di gruppi di persone che si riconoscono in unâazione comune, in questo caso a tutela di un piccola testimonianza del patrimonio culturale cittadino.
25 gennaio 2025
Sabato 25 gennaio alle 18:00 durante un incontro di presentazione e confronto intorno allâedicola votiva dedicata a SantâAgata in Via Plebiscito è stato presentato il futuro restauro.
Officine Culturali, insieme ai devoti e alle devote residenti del quartiere, al Comitato popolare âAntico Corsoâ, a Lina Lizzio (coordinatrice tecnica del progetto) e a Elisabetta Gregorio (restauratrice), hanno raccontato il progetto di restauro. Lâincontro è stato anche un prezioso momento di confronto sul fondamentale ruolo che svolgono le comunitĂ di patrimonio per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali. L’appuntamento è stato introdotto dalla musica di KLOSTèS.
Per Officine Culturali il presidente Francesco Mannino ha raccontato la genesi dellâalleanza con le persone devote residenti allâAntico Corso, la loro richiesta di aiuto e il confronto serrato e partecipato con loro e con la dottoressa Lizzio nella costruzione della proposta progettuale da sottoporre a Soprintendenza e Policlinico. La considerazione finale del suo breve intervento ha riguardato proprio la natura del processo di collaborazione: una comunitĂ di persone che attribuiscono valore ad un aspetto specifico del patrimonio culturale della cittĂ – e del loro quartiere – e si impegnano coralmente a tutelarlo affinchĂŠ sia fruibile nel presente e nel futuro, grazie alla collaborazione con enti del terzo settore ed enti pubblici. Questo è ciò che sta succedendo e questo è esattamente ciò che la Convenzione di Faro chiama una âcomunitĂ di patrimonioâ, ovvero unâattribuzione di valore proattiva che potrebbe divenire pratica culturale diffusa e germoglio di un modo nuovo di affrontare le criticitĂ delle nostre cittĂ .
Dopo lâincontro di presentazione, devote e devoti si sono riuniti in un momento di aggregazione religiosa e di preghiera a cura del sacerdote Salvatore Interlando, con la partecipazione dei Lautari.
Il valore dell’intervento
La fruizione semplice e immediata, quando pienamente ripristinata dal restauro dellâicona, consentirĂ alla comunitĂ di fruirne in maniera attiva e consapevole: il gruppo di devoti potrĂ non solo goderne liberamente come chiunque altro, ma anche provare il senso di orgoglio e appartenenza di aver contribuito a salvaguardare e rendere di nuovo fruibile lâimmagine di SantâAgata.
Lâintervento rappresenterĂ un momento di coesione per la comunitĂ cittadina e di riscoperta di valori culturali fondamentali per il contesto sociale e religioso. I fedeli potranno sentirsi promotori e attori di unâimportante azione di salvaguardia di una piccola parte del patrimonio storico artistico catanese che però tanto rappresenta e potranno interagire con il nuovo tessuto sociale del quartiere fatto di studenti, turisti, gente comune, con rinnovato orgoglio al fine di sensibilizzare e informare sulla storia e la tradizione legate allâedicola votiva di SantâAgata e al quartiere Antico Corso.