Come è nato il Museo civico del Castello Ursino e perché al suo interno ci sono quei quadri e quei reperti archeologici che arrivano da un passato lontano? Queste sono domande che non si fanno solo gli adulti, ma che soprattuto i bambini rivolgono ai loro genitori alle fine di una visita attraverso le sale del Museo Civico del Castello Ursino. Le risposte a queste domande saranno al centro del prossimo laboratorio ludico didattico organizzato da Officine Culturali nella rassegna di CUB – Castello Ursino Bookshop e dal titolo “Le stanze delle meraviglie”, in programma per martedì 13 giugno alle 17:00.
I bambini, iniziando il loro percorso dal Bookshop, potranno ascoltare un breve racconto sulla nascita del Museo Civico, ma anche sulla storia delle sue collezioni e potranno farlo passando da una sala ad un’altra. Una parte del laboratorio sarà dedicata alle opere che fanno parte della mostra L’Istinto della Formica, che raccoglie diversi oggetti collezionati dai religiosi del monastero di San Benedetto tra il Settecento e l’Ottocento, senza dimenticare i pezzi delle collezioni catanesi a cominciare da quelle del principe di Biscari. I bambini scopriranno come sono nate le collezioni, ma anche le cosiddette stanze delle Meraviglie. Poi la trasformazione, perché da uditori si trasformeranno in piccoli artisti, e avranno la possibilità di disegnare, modellare l’argilla, creare dei mosaici e la loro propria stanza delle meraviglie. Infine, quanto verrà realizzato, farà parte di un museo estemporaneo, uno uguale a quello che una volta veniva realizzato da principi, ricchi mecenati e monaci.
L’appuntamento è dunque per le 17:00 di martedì 13 giugno al CUB – Castello Ursino Bookshop per partire poi alla volta di questo coloratissimo ed entusiasmante viaggio. Il costo del laboratorio, che è rivolto a bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, è di 7,00€ per l’intero e di 5,00€ ridotto per il secondo figlio/a, possessori della CUB4CARD e MONASTEROCARD.
*Il partecipante è tenuto a esibire la documentazione utile a dimostrare l’appartenenza alla fascia di contributo.