Ritornano i laboratori dedicati ai piccoli scopritori del nostro patrimonio culturale e degli antichi mestieri del passato. Il primo appuntamento, “La Lucerna Romana”, è per domenica 14 ottobre alle ore 10.30 al Museo di Archeologia dell’Università di Catania.
La nuova stagione di laboratori ludico – didattici a cura di Officine Culturali si inaugura in occasione di “FAMU – Giornata nazionale delle famiglie al museo” che, giunta al suo quinto anno, propone per l’edizione 2018 il tema “Piccolo ma prezioso” ed è per questo che noi abbiamo scelto il Museo di Archeologia. Il Museo nelle sue 5 stanze raccoglie circa 300 reperti che raccontano storie del passato: ogni singolo pezzo, dettaglio, frammento si collega a uomini, utilizzi e mestieri che ci raccontano civiltà antiche, oggi scomparse.
La mattinata prenderà il via con i partecipanti, che insieme ai genitori, scopriranno quanti piccoli e grandi tesori custodisce il Museo di Archeologia dell’Università di Catania. In particolare si soffermeranno su degli indispensabili oggetti per la vita quotidiana dei Romani: le lucerne, ovvero il principale sistema di illuminazione delle abitazioni dell’antica Roma. Conclusa la fase esplorativa si passerà a quella pratica: attraverso la manipolazione dell’argilla e, usando la tecnica dello stampo, così come facevano gli antichi falsari, i bambini saranno guidati nella realizzazione di una piccola lucerna che porteranno a casa alla fine del laboratorio come ricordo della giornata trascorsa insieme al Museo.
L’appuntamento è alle ore 10.30 presso l’Info-point del Monastero dei Benedettini. Il laboratorio è rivolto a bambini di età compresa tra 5 e i 11anni, insieme a mamma e papà, e sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Per partecipare è necessaria la prenotazione allo 0957102767 – 3349242464. Il costo del laboratorio è di 7,00€ per l’intero e di 5,00€ ridotto per il secondo figlio/a, possessori di MONASTEROCARD e i figli del personale Unict*.
*Il partecipante è tenuto a esibire la documentazione utile a dimostrare l’appartenenza alla fascia di contributo.